ai ragazzi di Santa Croce in Gerusalemme - Roma
C’eravamo anche noi in quel pomeriggio del 15 ottobre 2011.
Quando arrivammo in via XX settembre, Pas mi posteggiò e mi disse: << Piccola, ora tu stai buona buona, il tuo amico deve andare; è una cosa da grandi, c’è tanta gente, tanta polizia, per te è un po’ pericoloso>>.
Pas prese il suo zaino con la macchina fotografica e la cinepresa, il suo giubbetto giallo ed il cappellino delle Mille Miglia e, prima di chiudere gli sportelli, mi disse: << ti raccomando non fare monellerie, aspettami per questa sera>>, <<ma posso venire?>> gli chiesi, <<no, oggi no!>>, mi rispose. Così si allontanò con il suo zaino verso piazza Esedra.
Quanta gente, tanta polizia, bandiere, striscioni, bambini.
Si, tanti piccoli italiani con i loro genitori.
E’ meraviglioso poter toccare tanta partecipazione: suoni , canti, colori.
Bello! Bello!........
Era bello! All'improvviso ... scoppi, fiamme, grida: via, via, basta, andate via... poi momenti di serenità... no, una serenità apparente, tutto dopo un po’ ricomincia...
Era tutto organizzato in modo scientifico: attacchi a scacchiera, e poi fumo, lacrimogeni, sassi, barre di ferro, mazze, scoppi, sirene della polizia, da lì in poi tutti fummo coinvolti!
Un fiume di ragazzi, di genitori con bambini trova riparo nell’atrio del Seminario di San Giovanni in Laterano con l’aiuto di sacerdoti e giovani seminaristi.
Ma cosa stava succedendo? Rimanere lì non dava la possibilità di capire, si era troppo coinvolti!
Così Pas, dopo aver scattato e filmato, si allontanava per venire da me.
E’ gia notte, passo dopo passo, verso via XX Settembre. Pas incomincia a rivedere nei suoi occhi tutte le immagini del giorno.
Vuole essere più distaccato dagli eventi, pensa e riflette, risveglia in sé vari passi della storia, la nostra storia, la storia della nostra Italia.
Era piccolo, aveva solo 11 anni, quando partecipò ad una grande manifestazione per la liberazione di Trieste (5 e 6 novembre 1953, c’erano stati dei morti): anche se da molto lontano, in Calabria, quel giorno giovani, bambini, donne, studenti, lavoratori diedero testimonianza e partecipazione per quello che era accaduto a Trieste.
Quanta strada ha fatto l’uomo per raggiungere la libertà, la serenità per tracciare il suo futuro. Una volta raggiunta la democrazia, spesso ci si è lasciati andare, come se la democrazia non avesse più bisogno di idee, di entusiasmo, di iniziative, di vigilanza.
Si, l’uomo ha creduto che, raggiunta la democrazia, firmata la Carta Costituzionale, si sarebbero potuti fare sogni tranquilli, ma non è così, in un mondo pieno di insidie, di trabocchetti, di sabbie mobili, tutto può avvenire!...
La libertà, la democrazia spesso si debbono conquistare con azioni “forti”, perché l’altra parte del mondo è sorda, è cieca ovvero, per i propri interessi, non vuole capire!
Pas si avvicinò e mi disse: << come sei stata, piccola?>> ... <<Sono stata un po’ in ansia per te! >>....<<No, stai tranquilla, Pas conosce bene questo mondo, conosce un po’ tutti, parla molto con i giovani, capisce il loro linguaggio, i loro segni, le loro parole abbreviate, la loro arte, i loro pensieri, il loro modo di vestire, le loro trasgressioni.
E’ il mondo che un giorno realizzerà la DEMOCRAZIA GLOBALE dove i valori sono legati al rispetto dell’uomo, della natura, della vita>>.
Buon lavoro, ragazzi!
Pas e la piccola